
Buone pratiche nell’orto biologico: la pacciamatura
A volte basta poco, anzi pochissimo. Nell’orto biologico sono sufficienti piccoli accorgimenti per ottenere risultati importanti: prevenire le malattie delle piante, conservare la fertilità del suolo, consumare meno acqua e – perché no? – risparmiare fatica.
Coltivare bio non significa solo fare a meno della chimica. Vuol dire anche cercare di attuare tutte quelle semplici pratiche agronomiche che permettono di creare un ambiente più sano e naturale.
Un paio di esempi? L’irrigazione goccia a goccia fa risparmiare acqua e fatica e permette di non bagnare le foglie, aiutandoci così nella prevenzione delle malattie fungine (peronospora e affini). Coltivare tagete e nasturzi dai bei fiori arancioni non è solo una gioia per gli occhi ma tiene anche lontani afidi e nematodi.
Un altro esempio di buona pratica è la pacciamatura. No, non è una parolaccia. Si tratta semplicemente della copertura del terreno attorno alle colture con materiali plastici o naturali. Solo in pochi la usano ma è tra le soluzioni più utili e facili da adottare. In fin dei conti la possiamo considerare una vera e propria “pelle” del suolo: aiuta a conservare l’umidità del terreno (con conseguente risparmio di acqua), lo protegge dal dilavamento e, non ultimo, impedisce alle erbe infestanti di crescere. Quanta fatica risparmiata…
Ma cosa possiamo utilizzare per pacciamare il nostro orto? La soluzione più rapida è il telo di polietilene nero facilmente reperibile nei vivai. Si stende, si fanno i buchi per le piante ed è fatto.
Nell’orto biologico, però, vale la pena fare un piccolo sforzo in più per reperire materiali naturali: perfetta la paglia (d’obbligo nell’orto sinergico) ma vanno benissimo anche lo sfalcio dell’erba del prato, le foglie secche, i trucioli di legno e persino la carta o il cartone non colorati. Basta stenderne uno strato spesso per godere dei preziosi vantaggi: il terreno resta fresco e umido in estate e non gela in inverno (e le radici delle piante ringraziano…) e soprattutto la pacciamatura diventa biodegradabile.
E il risultato è che non avremo il problema dello smaltimento della plastica del telo e, in più, con il tempo la copertura vegetale si decomporrà andando a concimare il nostro orto.
Se i vantaggi sono così tanti… che aspettate ad andare a pacciamare?
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